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19/05/11

OFF SIDE

Il web 2.0 ha reso chiunque capo redattore del proprio vissuto, fotografo del suo campo visivo e giudice della sua realtà, con il risultato che non esiste più una piattaforma di vita oggettiva, ma una dimensione soggettiva incapace di staccarsi dalla complicità del paradigma "collettività" inteso come quieto vivere, incontrarsi e scontrarsi per poi amarci ed odiarci.

Nessuno ha più intenzione di perdere del tempo a parlare con le altre persone, così si attua il parzialmente (neanche troppo) scremato dell'umanità, il provino ufficiale per consolidare il cast di quelli che prenderanno parte alle fiction delle nostre vite.

L'era del soggettivismo ha trovato pieno compimento con la banda larga ad uso quotidiano, con il networking sociale delle nostre esistenze, con la rigida selezione delle affinità tra gli attori nel teatro di vita.

La rete sino a qualche tempo fa era soltanto un immenso magazzino di informazioni fatto di immagini, notizie, testi, video e audio. Utilizzare la rete era cercare tra queste informazioni. Questo meccanismo semplicistico è stato sconvolto dall'avvento del social network. La rete non è più soltanto un magazzino di informazioni, ma è mutata diventando una complessa rete di comunicazione, scambio e condivisione anche di esperienze ed emozioni.

Con il self publishing ed i blog in particolare tutti sono liberi di condividere parti di se, della propria intimità, della propria epidermide e dei propri desideri più nascosti, scegliendo come, quando e con chi.

Tutta la produzione editoriale, musicale e cinematografica di tutti i tempi è contenuta in siti-server creati con l’intenzione di contenere l’eredità dell’operato umano, il database dell’esistenza dell’uomo e di ciò che ha prodotto con la sua presenza sul pianeta.

Il concetto è talmente ampio da creare vertigini.

Le possibilità dinanzi a un fenomeno del genere diventano infinite. La cultura potrebbe propagandarsi e avviarsi verso una via d'uscita dall'anonimato etico fatto di ipocrisia televisiva e repressione masturbatoria su monete e banconote.

Immaginatevi un bambino che carpisce i virtuosismi di un Thelonious Monk invece che gli ammiccamenti di una cinegra in calore su Youtube, che segue uno speciale sulla Cronostratigrafia invece che quelle deflagrazioni fecali che fagocita Netlog, che decide di leggersi in e-book i Poemi del Pascoli invece di farsi le pippe su Xhamster.

C'è da asfaltare una strada fatta di buon senso per coloro che adesso sono praticamente spacciati ad un utilizzo funereo delle risorso internettiane, riuscendo finalmente a superare l'estrema stima che si ha verso tutto ciò che non fa altro che calpestarci.