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13/12/10

facile fare le playlist con il culo degli altri



sento di dover parlare di tutto ciò per "proteggere" quei fenomeni che sono passati dall'underground all'hype e successivamente si sono ritagliati una stabile (e meritata) posizione nel firmamento sonoro negli anni (o decenni) addietro.

alché, parlare di CHILLWAVE e di WITCH HOUSE come di "fenomeni" pronti a scardinare il vecchiume musicale odierno è sintomo di accanimento e cecità. è evidente, nel 2011 più che nel 2010 per motivi legati al solito susseguirsi di trend ciclichi che si ripropongono fino alla nausea.

a malincuore, conferma ulteriore che la musica è un sistema basato sui sensazionalismi, sulla next big thing e sugli hype del momento.
probabilmente il tutto viene gonfiato dai quei blog dal piglio sbarazzino, dalle riviste indie che ne sanno e da chi abbisogna di qualcuno a cui donare qualche mese di celebrità per trainare il carrozzone modaiolo che è oggi il firmamento musicale (e fa ingrassare successivamente le multinazionali che creano i gruppi da quel sound e copiano il look rivendendolo a prezzi esorbitanti).

di questo periodo si sprecano le varie classifiche di fine 2010, divisibili meramente in playlist INDIE, playlist PSEUDO-ELECTRONICHE e playlist INTERESSANTI (quest'ultime relativamente poche).

probabilmente il piglio generale è quello di dire la propria su quegli ascolti che si è riusciti a considerare dell'anno appena passato, decidere quelli che si sono ascoltati di più e più volentieri.
altrimenti considerare i dischi più importanti nei 365 appena passati, onde valutare e misurare la portata di un trend anziché di un altro.

è un operazione scrupolosa ed importante.
spesso alcuni dischi hanno avuto più fortuna perché entrati in celebri playlist di celebri artisti (ESEMPIONE) e hanno quindi acquistato la visibilità che meritavano.

negli anni è giusto imparare a distaccarsi dalle voci di corridoio, imparare ad andare a vedere un artista live, sentirlo su disco e magari riandarlo a vederlo live. capire perché in un periodo c'è bisogno o no della sua musica, dei suoi suoni, dei suoi urli.

tiriamo le somme quanto ci pare, ma non rimaniamoci sotto.
ogni anno usciranno 150 dischi validissimi, dall'ambient drone all'afrobeat passando per lo sludge e chiunque di noi ne considererà solamente 1/10 di questi (com'è giusto che sia) paventando l'eterno errore di credere che non vi siano altri dischi degni di nota, tantomeno di podio.

nessuno ha bisogno di sentirsi dire che cosa ascoltare, ma tutti abbiamo bisogno di mettere un orecchio alla cuffia del vicino.
sennò come faccio a dire che ascolto musica più figa della tua?