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13/04/11

PISTA C'è LA LISTA ep. 15




1) Dirty Beaches - Lord Knows Best [Zoo Music, 2011]

Alex Zhang Hungtai si fa chiamare Dirty Beaches e incarna i fifties più maledetti e i peggiori incubi in celluloide di Lynch. Lo-fi come esigenza, non come irrinunciabile segno di qualche stile. "Lord Knows Best" con quella voce solenne da crooner fantasma e il piano in loop è sensuale ed ecclesiastica allo stesso tempo.

2) Glaxo Babies - Because of You [Heartbeat Records, 1980]

Gruppo post-punk originario di Bristol, si formò in pieno fermento punk nel '77, attraversando varie fasi all'interno degli '80. Qui vi propongo un pezzo della seconda fase della band, con atmosfere abbastanza tirate, chitarra sullo sfondo e una sezione ritmica martellante alla Transmitters che si alterna a lievi momenti in levare stile Slits.

3) Eveline - Dead Railway Stomp [Sonic Vista, 2008]

Band bolognese dal profondo respiro d'oltreoceano (incidono per l'inglese Sonic Vista, per chiarire l'ennesima fuga di cervelli). La bassa emiliana come le distese del Kentucky, tra post-rock ben architettata, scheletri jazz e attitudine allucinatoria. Il pezzo in questione si regge su chitarroni acustici, tra intrecci di synth e voci altosuonanti.

4) Sebadoh - Soul and Fire [Sub Pop, 1993]

Storica band indie rock, pionieri del suono lo-fi insieme a Pavement e Guided by Voices. Dal 1986 ad oggi, tra inclusioni erronee nel grunge '90 e reunion per lo più inutili. Il pezzo arriva dall'album "Bubble & Scrape", naturalmente per la Sub-Pop ed in un anno dubbio come il 1993.

5) Ducktails - Wishes [Olde English Spelling Bee, 2009]

Matthew Mondamile, curatore del progetto Ducktails e Real Estate. Costantemente in bilico tra modernismo e nostalgia, stupidità e maestria, pop e accademia. Hypnagogic, weird e chill sono sigle azzeccate da accostare alla sua musica, anche se con "Wishes" sfioriamo chitarre rock e astrattismi wave.